I commenti rilasciati ieri dal presidente della Fed Jerome Powell, secondo cui l’inflazione statunitense si è ormai stabilizzata in un trend al ribasso, hanno spinto al rialzo i principali indici azionari, molti dei quali hanno registrato ieri chiusure giornaliere da record.
➡️ Nelle dichiarazioni pubbliche di ieri, il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che l’inflazione negli Stati Uniti è chiaramente in calo, e queste dichiarazioni sono state interpretate dal mercato come un’intenzione accomodante che preannunciava un taglio anticipato dei tassi. Lo strumento CME FedWatch mostra ora un piccolo aumento nei numeri che prevedono un taglio dei tassi alla riunione di settembre della Fed, al 65%. Questo sentimento ha spinto i mercati azionari al rialzo, con sia il NASDAQ 100 che l’S&P 500 che hanno registrato chiusure record, il NASDAQ sopra i 20.000 e l’S&P 500 sopra i 5.500 ciascuno per la prima volta in assoluto. Le azioni asiatiche hanno seguito gli Stati Uniti al rialzo durante la sessione di Tokyo di oggi, con l’indice Nikkei 225 solo circa l’1% al di sotto del suo massimo storico. I trader di tendenza saranno interessati a essere long sui principali indici azionari ora.
➡️ I mercati attendono la pubblicazione, più tardi oggi, dei verbali della riunione del FOMC della Fed, che saranno esaminati per cercare indizi sulle idee dei membri della Fed nella riunione precedente.
➡️ Lo yen giapponese continua a indebolirsi, con la coppia di valute USD/JPY che si attesta a un nuovo massimo di 38 anni di ¥161,87 verso la fine della sessione di Tokyo. I trader di tendenza saranno interessati a essere long su questa coppia e/o su alcuni cross di yen. Vanguard vede ¥170 come un possibile obiettivo se la Banca del Giappone non riesce ad aumentare i rendimenti a breve.
➡️ Nel mercato Forex, il dollaro australiano è la valuta principale più forte dall’apertura di Tokyo, mentre lo yen giapponese è la più debole. Ciò ha senso poiché il sentiment si sposta verso un’enfasi maggiore sul rischio, poiché l’Aussie è una valuta chiave per il rischio. Vale anche la pena notare che il dollaro statunitense rimane all’interno di un valido trend rialzista a lungo termine.
➡️ La stima flash dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di fondo dell’Eurozona di ieri è stata solo di poco superiore alle attese, con la stima flash dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di fondo che si è attestata su un tasso annualizzato del 2,9%, mentre era previsto un calo al 2,8%.
➡️ I dati di ieri sulle posizioni lavorative vacanti negli USA JOLTS sono risultati leggermente superiori alle attese.
➡️ Oggi verranno pubblicati i seguenti dati potenzialmente ad alto impatto negli Stati Uniti:
- ADP Variazione dell’occupazione non agricola
- Servizi ISM PMI
- richiesta indennità di disoccupazione
Credit by DailyForex.com